Mailbag 4.3

Domande fantastiche. Come sempre. Grazie, ragazzi. Koala. – W.M.


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D: Quali sono le tue speranze per la nostra nuova generazione di ragazzi? Con i social media e la tecnologia a portata delle loro dita qualcuno dice che si sta logorando quel senso di relazione faccia a faccia.

R: Capisco la preoccupazione. Sempre più spesso mi ritrovo in situazioni in cui tutti quelli intorno a me hanno le loro teste piegate su uno smartphone, come girasoli rivolti verso la direzione sbagliata. E’ assurdo. E (e questo è un “Anche/e” e non un
“invece/o”) per i ragazzi LGBTQ che crescono in zone dove nessuno sa chi sono gli LGBTQ (o pensano di non saperlo), per quelli che combattono contro i problemi di salute mentale, per la gente che cerca il senso di comunità o qualcosa di simile, l’opportunità di andare online e connettersi istantaneamente con gli altri trovando quel che cercano può determinare la differenza tra la vita e la morte. A tal proposito, potete donare i vostri vecchi dispositivi tecnologici/o che non volete più ai giovani LGBTQ qui: www.human-i-t.org/ally/


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D: Chi ha disegnato i tattoo che avevi su tutto il corpo in Prison Break?

R: Tom Ber e Tinsley Transfers secondo www.prisonbreak.wikia.com/wiki/Tattoo.


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D: Perché hai smesso di seguire Dominic Purcell su Instagram?

R: Ti dirò la stessa cosa che ho detto a lui: “Ti voglio bene, amico, ma non ho bisogno di vedere una tua foto mentre mi fai il terzo dito ogni volta che apro il mio feed.”


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D: Se tu fossi nel braccio della morte, cosa sceglieresti come tuo ultimo pasto da condannato a morte? Antipasti, primo, dessert e una bevanda a tua scelta…?

R: Ceasar salad (senza acciughe) . Rotolo di aragosta (caldo non freddo). Arnold Palmer (con poco ghiaccio). Torta di mele con una pallina di gelato alla vaniglia. Per favore.


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D: Questa notte ho visto 2 film, uno era un documentario strappalacrime chiamato
“Bridegroom” che raccontava di una commovente storia d’amore gay, l’altro si chiamava “Lilting”. Mi sono emozionato così tanto che improvvisamente ho realizzato che l’amore è solo amore e nient’altro e non ha nulla a che vedere con nient’altro. Qualunque sia il tuo orientamento sessuale, o di qualunque razza tu sia, o qualunque colore di pelle tu abbia, o cose simili, non hanno nulla a che fare con l’amore. L’amore è saldamente radicato nel cuore di ognuno di noi. Questo è quel che pensavo. Condividi la mia stessa opinione?

R: Si. Assolutamente.

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D: Riguardo al tuo processo creativo, quando scrivi (di qualunque cosa si tratti) sei un improvvisatore o un calcolatore?

R: Non avevo idea di cosa significasse finché non ho cercato su google. Grazie per avermi introdotto all’argomento. Nella vita, sono un calcolatore. Di solito. Nella scrittura, un improvvisatore. Di solito. Quando sto lavorando su un copione, devo avere un’idea generale di dove sto andando a parare o dove mi piacerebbe arrivare, ma nello specifico una scena non mi viene in mente finché non inizio a scriverla. Cosa che, per un calcolatore nato, può essere un processo quasi inquietante. C’è sempre la paura di andare fuori strada. Poi ce la faccio. Dopodiché devo aspettare qualche giorno (o settimana) fino al prossimo “download”. E’ così che ci si sente. Come un download. Come se fossi solamente il mezzo attraverso il quale le idee defluiscono.. da qualche altra parte.

Non è insolito per me scrivere tutto il giorno, andare a letto, e svegliarmi con una lista infinita di cose da modificare. E quindi mi sento tipo, “Da dove sono saltate fuori?” Non mi addormento pensando alla sceneggiatura, non mi ricordo di sognarla. Ma quando mi sveglio so quello è da cambiare e quell’altro ha bisogno di una messa a punto… Chiaramente una parte di me è ancora impegnata con il processo creativo anche se la mia parte conscia è occupata in altro.

Non è neanche insolito per me trovare una battuta in una scena.. dopo averla scritta. Quindi faccio, “Oh. Ho fatto una battuta lì. Ah. Divertente”. Potrebbe suonar strano ma non posso/non potrò prendermi il merito di tutto quel che scrivo. Ogni volta che finisco la “prima bozza” dello script la sensazione è “Questa storia c’è sempre stata.. Questi personaggi sono sempre esistiti.. li ho solo messi/o insieme sulla pagina.”


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D: Credi ci siano gli alieni lì fuori? ahhahaha

R: Una volta ho passato una piacevole Domenica pomeriggio con un uomo che “chiamava” gli alieni. Ci siamo messi sul tetto del suo appartamento mangiando cibo spazzatura mentre lui in silenzio li chiamava dal cielo di tanto in tanto. Non eravamo molto lontani dall’aeroporto di Los Angeles, e mentre le ore passavano guardavamo dozzine di aerei volare su e giù, più o meno tutti alla stessa altitudine. Ma molto spesso, molte, molte più miglia sopra di essi, un piccolo puntino nero appariva. E restava lì per un minuto o due. Immobile. Poi spariva. Non ho idea di cosa fosse/sia. Ma mi ha fatto sollevare degli interrogativi.


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D: Hai notato che posti sempre su Facebook con un crescendo di esattamente 5 minuti per volta?

R: Se l’ho notato? *ride sonoramente, torna a classificare gli M&Ms per grandezza/colore/densità*

Traduzione a cura di Kiara

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