Mailbag 3.2

Domanda: Ci sono mai giorni in cui trovi che sia difficile comprendere l’universo e quanto piccoli ed insignificanti siamo tutti noi? Sono un aspirante cantautore, sperando di riuscirci e diventare una fonte di ispirazione per le persone, esattamente come lo sei tu. Faccio fatica ad accettare l’idea che la morte sia inevitabile e la vita sembri così breve, tanto che ogni cosa che faccio sembra insignificante e disperata, al punto che dubito delle mie capacità e finisco con il non fare nulla. Mi domandavo se tu hai mai esperito qualcosa di così esistenziale e come l’hai affrontato?

Risposta: E’ una domanda difficile. E la risposta è “sì”. Ci sono stati giorni/settimane/mesi in cui mi domandavo: ‘Che senso ha?’, ‘Perché prendermi il disturbo?’. Non farò finta di conoscere la risposta alla tua domanda. Ma ricordo una discussione avvenuta una volta durante il corso di recitazione. Avevo difficoltà ad interpretare una scena che non amavo, non capivo e non riuscivo a gestire l’emotività legata a quella scena. Non riuscivo a sentirla mia. Lo dissi al mio coach. E lui mi disse: “Immagina la posizione”. Ed io dissi: “Cosa?”. Lui ripetè: “Immagina la posizione”. Ed io: “Ma come?”. E lui: “Non importa che tu non la senta tua. Devi solo interpretarla. Fingi e sembrerà vera. Immagina la posizione”. Così cominciai a fingere di piangere, urlare, ridere (ho dimenticato di quale scena si trattasse), ma ricordo che stavo piangendo (o urlando, o ridendo) ed era tutto vero. Ed il mio coach mi disse: “Questo vuol dire essere ‘professionali’. Che tu ti senta una scena tua o meno, devi fare quello che la scena richiede”. Poi aggiunse: “E’ per questo che ti pagano”. LOL.

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Domanda: Wentworth , tu sei cioccolato dipendente. Io lo sono delle patatine. Le mie preferite sono le jalapeño cheddar cheetos. Quali sono le tue patatine preferite?

Risposta: Quando stavamo girando PB a Dallas, TX, ero solito passare i weekend in viaggio. Mi divertivo a viaggiare intorno a quelle piccole piazze di città, ad osservare i vecchi tribunali ed i piccoli alimentari (quelli che erano rimasti). E molto spesso c’erano delle buste di patatine al barbecue in bella vista. E delle buste di Mike and Ikes “Original Fruits” per ridurre il sale.

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Domanda: Forse, se c’è, potresti dire che tra i presenti sia il tuo fan preferito?

Risposta: E’ facile. Tutti voi. Inclusi tutti quelli che arrivano in questa pagina, vanno via e passano oltre. Sono comunque felice che siano passati da qui.

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Domanda: Quale attività ricreativa preferisci? (Sciare, fare surf, immergerti…)? O preferisci attività più tranquille (rilassarti su una chaise lounge sulla spiaggia a leggere un buon libro e a bere un cocktail fresco… o rilassarti sulla comoda sedia a dondolo con un bicchiere di whiskey, fissando il camino in un cottage tra le montagne).

Risposta: L’ultima che hai detto. Rilassarmi sulla sedia a dondolo. Ma sotto al porticato, osservando la montagna al crepuscolo. Senza il whiskey però. Non mi piace molto bere. Ma se è estate, bere una birra non guasterebbe. In Inverno, preferisco una tazza di tè caldo. Con del limone. E del miele.

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Domanda: Mi domandavo, credi che gli attori maschi, apertamente gay, nell’industria cinematografica, siano soggetti ancora a discriminazioni significative? Ad Hollywood, è ancora un prezzo che si paga?

Risposta: Bella domanda. E mi piace che tu abbia detto “industria cinematografica”. Perché credo che se la visibilità della LGBTQ, ad Hollywood, sia aumentata (e all’apparenza sembra che sia aumentata), questa viibilità si noti soprattutto in televisione. Mi vengono in mente molti attori, apertamente gay, che lavorano in televisione o che sono comunque associati ad essa, ma per i film il discorso è diverso. Se parliamo di attori apertamente gay che lavorano nei film o associati principalmente ai film, me ne vengono in mente solo pochi. Non so perché. Ma avendo lavorato come assistente ad Hollywood per più di 5 anni, avendo lavorato per alcuni degli agenti/produttori esecutivi, che sono al comando,nposso dirti che quest’ambiente poggia sulla paura ed è avverso al rischio. Le persone vogliono tenersi il lavoro e compiacere i loro capi (spesso aziendali). Quindi, se sono un produttore affermato, che sta realizzando un mainstream, che vorrebbe sbancare al botteghino, che sta cercando di compiacere tutti e di fare impressione su tutta la pubblicità, che sta cercando il personaggio maschile protagonista e devo, pertanto, scegliere tra un attore etero (o che si presuma essere etero) ed un attore apertamente gay, allora scelgo l’attore etero. Non devo per forza odiare i gay, ma in questo caso ho paura di perdere il pubblico. Abbiamo bisogno di stabilire un precedente. Abbiamo bisogno di una serie di film di successo che siano interpretati da attori apertamente gay che interpretano sia il personaggio gay che etero. Ma questa cosa non succederà finché qualcuno — più di qualcuno — non rischia assumendo attori apertamente gay. E’ una situazione paradossale.

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Domanda: Me n’è venuta in mente un’altra, c’è una domanda che ancora non ti è stata fatta e vorresti che ti venisse chiesta?

Risposta: Sì. Nessuno mi ha mai chiesto cosa penso degli uomini che inodssano i jeans con le sneaker bianche ed i calzini bianchi. Sono contrario. Per la cronaca.

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Traduzione a cura di Tamara Rizzato

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