intervista del People Magazine
Traduzione:
Le seguenti domande sono state formulate e risposte via email.
Sento questa reunion più come “le scuole superiori” più che “una famiglia”. Rivedere tutti ora, lavorare insieme, è emozionante. C’è intimità. C’è rispetto. Queste persone sono state presenti in un momento molto critico della mia vita. Non cambia se siamo stati in contatto o meno. Condivideremo sempre quel periodo.
2. Com’è stare seduti 4 ore per l’applicazione dei tatuaggi? Ti sei abituato a farlo ora? E’ come infilarsi in una comoda pelle?
Non c’è nulla di confortante in tutto ciò. È come moschicida sulla tua pelle. La buona notizia è che per applicare i nuovi tatuaggi ci vogliono solo 30 minuti. La cattiva notizia è che devo applicarli tutti i giorni. Ma è una bella caratteristica. E il vantaggio è considerevole. Per come si sviluppa la storia.
3.Lavori regolarmente con Legends of Tomorrow e The Flash. Cosa ti rende più felice quando non lavori?
Non avere qualcuno che mi tocchi ogni 5 minuti. Lavoriamo dalle 12 alle 14 ore al giorno, guardaroba, capelli, make up, reparto del suono, la gente che si occupa dei tatuaggi… tutti che mi toccano costantemente. Mi sistemano. È il loro lavoro. È ciò per cui sono pagati. Ma cominci a sentirti come se il tuo corpo non fosse più tuo.
4. Com’è il tuo giorno libero perfetto?
Non dover fare nulla di speciale. Mi piace spuntare le cose dalla mia lista “di cose da fare”. Come il bucato. Scriverò “bucato” nel mio piano giornaliero – si, mi faccio un piano giornaliero – così da poter spuntarlo dalla lista una volta fatto. Credo ci sia un valore nel dare credito a se stessi per aver portato a termine le cose. Non importa quanto piccole esse siano.
5. Sei stato incredibilmente aperto riguardo all’effetto negativo del “meme” offensivo che è stato fatto su di te a inizio anno. Come mai ti sei sentito spinto a parlare della tua depressione passata? Cosa ti ha insegnato questa esperienza?
È stata un’esperienza davvero reattiva. Se sto scrivendo una “Nota” che posterò sulla mia pagina Facebook, ci metto settimane. O mesi. Ma ho scritto la mia risposta al “meme” in un paio di ore. Ho avuto davvero un’esplosione di emozioni e avevo bisogno di tirarle fuori. Avevo bisogno di un posto dove riporle. Questo è il motivo per il quale ho creato quello spazio. È dove alleno la mia auto-espressione. Raccontando come mi sento, quello che sento mentre lo sento, attraverso la scrittura o il “cosa-hai”, che è una pratica salvavita. E fa parte del prendermi cura di me stesso.
6. Qual’è stato il momento più difficile?
Probabilmente la prima volta che vidi quel meme tra i miei feed. Sapevo che chiunque ne fosse stato responsabile, non mi conosceva, non sapeva nulla di me. Non avevano la minima idea di che tipo di problemi mi stavo portando dentro. E credo che questo sia un errore abbastanza comune. Uno che tutti potrebbero commettere. Non sapere cosa quella persona stia attraversando, ma giudicarla ugualmente.
7. Come ti senti ora, parlando di salute? Come affronti la tua depressione passata?
Non ho avuto alcun episodio depressivo importante per forse 2 o 3 anni. Il che non significa che posso dire di aver chiuso la questione una volta per tutte. Sono attento, cauto, quando penso di esser vicino a situazioni che possono essere un campanello d’allarme. Come dormire. Una buona notte di sonno è davvero importante. Se non dormo bene, il giorno dopo so che sarò stanco e un po’ più sensibile e le piccole cose che generalmente non mi innervosiscono all’improvviso lo fanno. Allora passerò le due successive notti a rigirarmi, pensando a quelle arrabbiature. Quindi sono 2 notti di fila in cui non dormo. Di conseguenza sarò ancora più stanco e fuori fase il giorno dopo. Ora qualcosa si muove e può diventare una valanga. Provo solo ad essere consapevole del punto a cui sono e di cosa mi accade. Così da poter continuare a vibrare alla giusta frequenza.
8. Cos’è più importante nella tua vita, in modo da farti stare positivo e in salute?
Ti posso dire una delle cose che non faccio per non mettermi pressione e restare positivo. Se passo una giornataccia, provo a non sentirmi in colpa per questo. Ti fa solo far stare peggio. Le giornatacce esistono. Quindi è tipo, “Ok. Perfetto. Sono umano. Andiamo avanti.”
9. Tre anni fa, hai fatto coming out con una dichiarazione incredibilmente d’impatto parlando della sofferenza che hai provato a nascondere la tua identità ad Hollywood. Da allora innumerevoli uomini e donne nella stessa situazione ti hanno visto come un modello da seguire e una fonte di forza. Cos’hai imparato dell’aprirti al mondo riguardo al tuo dolore privato? Come ti sei sentito dopo che hai fatto coming out pubblicamente in quel modo?
Sono stato grato di poter discutere della mia storia usandone una più grande – fare coming out pubblicamente, aiutare a spostare l’attenzione su cosa sta succedendo alla comunità LGBTQ in Russia, poi il mio discorso all’HRC… Ma a conti fatti, volevo essere sicuro di continuare a fare le cose nei miei tempi e a modo mio. Sono stato invitato a vari talk show per parlare di questo e quello per la maggior parte del tempo, ma ho scelto di non farlo. Mi sentivo di aver già detto quello che dovevo dire. Per il momento. E anche questo fa parte del mio self-care. Onorare quello che è giusto per me. Non precipitarmi o fare cose solo perché la gente si aspetta che faccia così.
10. Quale messaggio è il più importante per te da passare ora, da dare a tutte le organizzazioni che supporti e la gente che ispiri?
Enfatizzerò solo quanto sia importante contattare qualcuno se si pensa che sia in crisi. Il più piccolo gesto può avere un impatto enorme. A volte quando qualcuno è nei guai, la gente preferisce non dire niente. Forse non sanno che dire o sono preoccupati di dire la cosa sbagliata.. Quello che dici conta meno di iniziare una conversazione. Fai solo sapere che non sono da soli. Questo può fare la differenza.
11. Hai altri progetti di scrittura in cantiere?
No. Niente sceneggiature o cose del genere. Per la maggior parte scrivo saggi personali. Cose che parlano della mia vita. Che ho in testa.
12. In quali altri modi usi la tua voce per incoraggiare gli altri? Sei stato coinvolto in diverse organizzazioni in passato.
A dire il vero la maggior parte del tempo lo spendo aiutando la pagina Facebook di cui ho parlato. Penso che i social media abbiano un sacco di lati positivi. Potenzialmente. Uniscono le persone. Fanno partire conversazioni. Ho postato quasi ogni giorno dal Lunedì al Venerdì durante gli ultimi 2 anni. I link e i video sulla salute mentale e sul genere e l’identità che ho trovato utili o interessanti. Che approfondiscono la mia conoscenza. La mia consapevolezza. E confido nel fatto che – o almeno spero – la gente che visita la mia pagina trovi anche quella interessante.
13. Quali sono i tuoi progetti per quest’anno?
Ho lavorato costantemente per 11 mesi in 3 diversi show televisivi e finalmente ho una pausa in arrivo. Quindi sto andando a visitare la mia famiglia. Abbiamo un’intera nuova generazione di nuovi arrivati ora e non resteranno piccoli molto a lungo. Hanno un bisogno disperato di stimoli. E attenzioni.
14. Cosa più ti aspetti nel tornare ad essere in una specie di ruolo icona?
Penso che tutti noi vogliamo solo raccontare una buona storia. E questo è tutto.
📌 Source (la fonte attual,ente non è disponibile poichè l’autore stesso ha rimosso il suo account Facebook trovate la fonte originale alla nostra voce “5 years on facebook” – per qualsiasi informazione scriveteci pure in commento)
Traduzione a cura di Kiara DESA e Alessandra PARTISETI
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