Wentworth Lascia Instagram ed Esplode la Polemica sui Social: «Di Cos’è Che Siete Esattamente Fan?»

Di cos’è che siete esattamente fan?

La ricordate? Fu una domanda che Went ci fece in una sua nota condivisa su Facebook. Fu una domanda provocatoria, che pretendeva risposte marcate, senza sfumature. No cuori, no emoji, no orsetti saltellanti che mandano baci. No koalas, questa volta. Fu un lungo periodo di dibattiti, sul suo account, a cui molti non fu concesso il privilegio di partecipare (solo perchè arrivarono post chiusura account). Il messaggio fu caricato nel febbraio 2016, quando Wentworth possedeva un account totalmente gestito da lui, su facebook. Ma quanti di voi hanno realmente ascoltato? Quanti di voi hanno recuperato successivamente quelle note?

Ve lo racconto io.


La nota era intitolata SNAPSHOT (Istantanea) e noi l’avevamo tradotta con il nodo alla gola e con qualche piccolo, innocente, senso di colpa; concludeva con una fortissima provocazione, proprio come lo stile del linguaggio Milleriano ci ha abituati:

«…La domanda che vi pongo è: se siete delle persone abituate a guardare le foto che i paparazzi scattano alle celebrità, e la cosa vi piace, e siete consapevoli di come quelle foto vengono prodotte, a quale prezzo, vi reputate dei “fan”, di cos’è che siete esattamente dei fan?»

– Wentworth Miller – Snapchat 2016 –

Al tempo si riferiva a delle foto “rubate”, ma il messaggio che voleva che fosse ascoltato, oggi è attuale come ieri, ampliabile alle polemiche eccessive, circa la sua sopsensione (momentanea) di Instagram (Vi ricordo che il suo account Twitter è ancora attivo se pur poco simpatico al nostro Went e di conseguenza risulta un account taciturno).

REWIND. Torniamo a qualche mese fa. Con l’arrivo di prison break su Netflix Italia (complice anche il lockdown di questi mesi, causa covid-19), molti nuovi fan della serie e dell’attore si sono aggiunti. Questo ha riempito di gioia la nostra community, ma non sono mancati i soliti thread infiniti di polemiche dove, come di consuetudine, ci si divide in fan dell’attore/scrittore e fan di Michael Scofield. Niente di sbagliato. Semplici thread che hanno ridestato la memoria dei fan veterani, ovvero coloro che già avevano condiviso le loro opinioni e “combattuto battaglie puerili” ai tempi dei Forum di prison break, focalizzati esclusivamente ad un unico personaggio: Scofield. I toni si sono sempre fatti più accesi quando alcuni non hanno apprezzato e sostenuto il fatto che Went fosse dichiaratamente gay; molti novellini, non hanno accettato il fatto che Wentworth fosse antisocial. Altri non hanno visto di buon grado che lui fosse così lontano da quel Michael Scofield tanto osannato (a questi ultimi consiglio un buon psicologo e una buona cura di sé stessi; perchè… confondere un personaggio, un ruolo di fantasia e appiccicarlo in fronte a un attore che viene pagato per interpretare quel ruolo, convincendosi poi che quell’attore, nella vita privata, debba essere in maniera assoluta una persona perfetta / sexy / dolce / gentile / impavido / vile / cattivo / buono / maniaco / assassino – o qualsiasi altra etichetta vogliate mettere a un individuo che fa per mestiere l’attore – è dissociazione dalla realtà).

Wentworth ha chiarito anche questo con i suoi fan… in un milione di risposte mailbag e note che forse non sono state lette o comprese.

25 agosto. BACK TO THE PRESENT. Wentworth chiude Instagram, cosa che fa di abitudine e che noi fan storici siamo consoni rispettare, conducendo discretamente e beatamente la nostra vita come giusto che sia. Probabilmente tornerà, riaprirà instagram con un altra formula che a qualcuno non piacerà, o forse no. Forse riaprirà Facebook. Forse pubblicherà solo foto di graphic designers e complessi archittettonici, forse solo lumache e foto di cuccioli di tartarughe alligatore scambiati da lui per dolcissime testuggini marine… come ai vecchi tempi. Non importa. Queste sono le sue pause, questi sono i suoi modi e tempi. Modi che non offendono nessuno. Tempistiche sue personali che sottolineano la sua libertà di scegliere e vivere. Sono pause che prende ordinariamente, da 7 anni, poiché non ha mai firmato un contratto con Voi; e non sarete voi con i vostri piedini che battono sul pavimento a farlo tornare on line. Quelli che sfondavano la porta con un ariete per imporsi nella sua “sala da tè”, lui li bannava e li bloccava su Facebook. Quelli che chiedevano “pb 6?” quando lui apriva il suo salotto dedicato al dibattito dell’autoespressione, lui li bastonava. Non vi piace questo Wentworth? Non vi sta bene? Non è qui che volevate stare? Non sfasciate la sua porta. Suonate prima il campanello. Non autoinvitatevi. Passate oltre e bussate altrove.


CUT TO THE CHASE. Sui social è scoppiato il panico, le lacrime, la rabbia… la pantomima. Sono rimasta male anche io. Per 5 minuti. Poi sono andata a mangiarmi una Quesadillas di pollo. Ognuno ha espresso la propria opinione come deve essere, e/o la propria frustrazione nel non poter più vedere il solito post quotidiano dell’attore. Lo so spezza il cuore. Went lo fa sempre. Arriva in orario, ti porta un mazzo di rose, ti chiede cosa c’è per cena, ma poi si chiude in camera. Altri si sono sentiti “presi in giro”, si sono sentiti traditi a voi consiglio di leggere le due note scritte da Went (che sembrano proprio scritte per voi) che vi ho lasciato amorevolmente alla fine di questo articolo. Altri lo hanno insultato e i più hanno ritenuto e deliberato – saggia decisione – che non seguiranno mai più questo attore, poichè non li rappresenta.

Stamattina sulla nostra pagina facebook, arriva la frase che più mi ha fatto capire che questa conversazione doveva essere affrontata, adesso e qui: “Poteva non fare l’attore. Went ha la responsabilità e il dovere di stare su instagram e non chiudere”, poteva scegliere un altro lavoro. Perde una fan così”, “Io, non lo seguirò più”.

Fare l’attore, significa fare un lavoro. Significa amare la recitazione, o può voler dire un sacco di cose per ognuno di noi, ma non è obbligatoriamente l’esigenza di voler vendere la propria anima al suo famelico pubblico in cambio di due cuori e quattro applausi. Non so spiegarvelo ragazzi, faccio fatica ad entrare in questo circolo vizioso di egoismo e ingordigia. Credo che fare l’attore sia altro. Ma potrei sbagliarmi eh? Ricordo lui quando diceva di sentirsi… com’era? ah si…

Carne da macello.

Ve lo faccio dire da lui:

«Lo hai chiesto tu/Sapevi a cosa andavi incontro”, sembrano essere le risposte di rito, semmai dovessi azzardarti e lamentarti in pubblico. Sottintendere che “tu te lo meriti” è ciò che implica qualunque altra risposta fino ad arrivare a “tu te lo meriti”. E’ mancanza di comprensione. Una parte essenziale della controfase di glorificazione/disumanizzazione, invidia/disprezzo, che alimenta la cultura delle celebrità ed il nostro interesse in essa. Un interesse saggiamente manipolato e sfruttato da molti, troppi media che dipendono da esso.»

– Wentworth Miller –

IMO: Went non leggerà le vostre opinioni – che appaiono velatamente come giudizi. Non leggerà quello che scrivo io. Non saprà quanti lo supporteranno con o senza social network. Nè quanti lo seguono e lo seguiranno per come scrive e/o per come ha aiutato centinaia di adolescenti a casa semplicemente raccontando la SUA storia. Wentworth è abituato da anni a scrollare le critiche così pretestuose dalle proprie piume (leggi Duck’s back dalla nostra sezione NOTE). Wentworth non era sui social media quando tutte le star aprivano un account perchè dovevano (o volevano). Perchè si diceva “o così, o non ti seguono” perchè “è marketing, se non lo fai si scordano di te”. E no ragazzi, Wenty non “se la tira” come molti di voi hanno gratuitamente commentato in queste ultime ore. Spesso il fan crede che lui debba vivere per accontentarli, per fare sorridere e intrattenere, ogni volta che loro si connettono; che lui sia al mondo all’unico scopo di farli sognare nelle loro intoccabili camerette, la notte, quando spengono la luce e nessuno li vede. Tanto a loro nessuno giudica, perchè nessun paparazzo scavalca il varco della loro abitazione. E finchè rimane un sogno fiabesco e/o erotico nelle vostre stanzette, colme di stelline sui muri… è genuino. E noi siamo con voi; ma quando un essere umano diventa il vostro showman, non lo è più. Non siamo con voi. Volevate Scofield. Volevate l’attore sexy, ammiccante e spigliato. Volevate quello che lui non è. Potete continuare a desiderarlo, nei vostri sogni. Lì Wentworth non potrà “tradirvi”.

E adesso farò della candida retorica, ma qualcuno deve dirvelo. Alcuni di voi si concedono la licenza di chiedere di più. Carne da macello. Un clown, un bambolotto uscito dalla fabbrica di Hollywood; uno dei tanti sullo scaffale, con un’etichetta “FOX” attaccata sul retro: Attenzione! Prodotto con parti sensibili. Non adatto a bambini inferiori di 3 anni; l’attore si riduce alla stregua di un bel manichino che dovrebbe apparire sui vostri schermi H 24, per il vostro svago e/o per fare il giullare di corte sui social networks; per alcuni lui non deve e non può prendersi UNA PAUSA dal pubblico; finchè non ci si stanca di lui. Perchè lo farete. Vi stancherete. L’ho visto tante volte.


A che prezzo? Per avere un pugno di fan. Per marcire dietro le sbarre di una realtà virtuale con dei completi sconosciuti come compagni di cella; fan che gli scivolano tra le dita, e anche piuttosto arrabbiati con lui. Sconosciuti che gracchiano “Se chiudi instagram perderai un fan”. Minacciano. Fanatici, non curanti della sconfinatezza senza barriere, dell’intersezionalità e profondità di un individuo. Dei preziosi strati di un essere umano. Un uomo che non vi deve niente.


«Qualcuno che tu non conosci ha deciso di prendere qualcosa di tuo, contro la tua volontà, ed ora sei cambiato. Secondo la mia esperienza, quel cambiamento può durare un bel po’. Un tempo, mi ci voleva un po’ prima che io mi calmassi — prima che mi sentissi libero — dopo una discussione con i paparazzi. Una volta sono stato pedinato per 8 ore. Non dormii quella notte. Né la notte dopo. »

– Wentworth Miller – Snapshot 2016

Quando lui scrisse la nota snapshot, si riferiva anche a questo. A tutti coloro che per anni avevano satellitato attorno a lui. Indifferenti delle sue urla, sordi di tutte le volte che ha chiesto aiuto ed ascolto. Non curanti del significato, del dolore, dietro le parole di un coming out. Tutti desideravano quel personaggio patinato, costruito, impacchettato, glitterato. Attaccato su un poster e tanti saluti. Went non è mai stato così. E allora ci chiedono “E tu come fai a sapere, cosa vuole e chi è stato lui in passato?”

LO HA DETTO LUI. E lo ha scritto, lo ha dapprima sussurrato a sè stesso e poi riportato su una lettera che ha rimbalzato da San Pietroburgo ai titoli dei giornali; lo ha rimarcato ad un microfono, con la voce rotta dal panico e il sudore sulla fronte; lo ha confessato su un social network con le dita che gli tremavano e lo stomaco ribaltato. Lo ha pianto al telefono/via email ad un amico/a. Ha lottato contro il suo stesso dubbioso silenzio come un guerriero. A volte ha deciso di tacere, facendosi le notti in bianco con i crampi addominali, quando ha creduto che potesse fargli meno male tacere. Perchè così diceva quella voce. Ha vomitato fiumi di parole sulla sua tastiera salvandoli in file che forse non leggeremo mai. Ha tagliato, copiato e incollato, quello che lui riteneva necessario che noi sapessimo e leggessimo. Questo ce l’ha raccontato lui. Non Just Jared. No la”Gossip girl” di turno su instagram. E accadeva a 15, 20, 30, 40 anni. Alla scuola superiore, sotto gli occhi dei compagni di classe, a Princeton, a pranzo con la sua famiglia. Davanti a una bottiglia di vino con un’amica. Davanti al suo PC mentre decideva se cliccare “condividi” su Facebook o “annulla”. Avveniva in pubblico a un Comic-con, e di nuovo sotto i riflettori caldissimi della Human Right, dove non è riuscito nemmeno a mangiare a quella ca**o di cena di Gala. Ne parlava davanti ai ragazzi dell’Oxford Union, all’Univeristà della California e poi lo ribadiva in una platea, tra il battito accelerato del suo cuore e le righe di quel famoso discorso sul foglietto tremebondo (venduto all’asta, che tanto tutti bramavate procurarvi), dopo una fredda notte insonne nella stanza di un Hotel poche ore prima dell’Attitude Awards, e al microfono dell’Active Minds. Accadeva ieri. Accade ancora.

E voi non avete mai ascoltato. (?)


Conoscete il backstage di ogni riflettore acceso… però vi infuriate perchè prende una pausa raccomandandovi pure di prendervi cura di voi. Allora anche io vi chiedo… a quale prezzo vi reputate dei “fan”, di cos’è che siete esattamente dei fan?


nda: Quanto scritto sopra è frutto di uno sfogo personale dell’autore (IO). E’ la mia verità, e di nessun altro. Non vuole essere messaggio dell’intera community di Wentworth Miller Italia, nè farsi da portavoce di questo blog e degli altri membri/collaboratori/amici dello staff. Quanto scritto qui è la mia opinione. Grazie per aver letto. Miria.

Leggi le fonti:

Snapshot written by Wentworth Miller

2 Risposte a “Wentworth Lascia Instagram ed Esplode la Polemica sui Social: «Di Cos’è Che Siete Esattamente Fan?»”

  1. Non posso che unirmi a te in questo sentito sfogo .
    Sono sbalordita però che tu l’abbia dovuto fare perché le cose sono due:
    O davvero questi “fan” non hanno letto e seguito niente di Went…
    O sono un concentrato di insensibilità
    Davvero: è impossibile non capire!

    1. Ciao, ti rispondo direttamente io che sono l’autrice dello “sfogo”. Tra le pagine di questo blog troverai altri nostri precedenti articoli/valvole di sfogo. Essendo un blog, non ci limitiamo solo a fornire dettagli degli eventi, date, traduzioni, recensioni, foto, traduzioni… ma ci piace che sia una sorta di “salotto”. Una sala da tè, come eravamo usuali definirla poco prima che anche Went stesso lo dicesse in una sua mailbag.

      Quindi ci piace intrattenere conversazioni e dibattiti, che a volte sfociano in questi fiumi di parole – talvolta solo come auto-espressione. Pertanto sono felice di sapere che ci sono fan come te, perchè vuol dire che il dibattito è aperto ed è aperto con le persone che comprendono, recepiscono e si alzeranno sempre in piedi per dare il loro contributo/opinione.

      Si purtroppo sì… mi sono sentita in dovere di non sottrarmi con affermazioni tipo “ah vabbè, sono solo haters” quando ho letto nei gruppi (sopratutto italiani) la reazione al suo stop da Instagram. Al di là del fatto che di lui non sapevano nulla e volte bisogna ribadire, è stata l’aggressività con cui hanno reagito il mio campanello d’allarme. Perchè questa conversazione non riguarda solo un attore di una bella serie tv, e il suo instagram, ma riguarda Noi.
      Riguarda il modo di comunicare, riguarda il nostro ragionamento, cultura, reazione nel quotidiano; un modo di fare conversazione aggressiva, “puntando il dito”, che viene accettato come normale in ogni contesto. E non deve essere così. Quindi, Grazie a te.

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