Hey, Hello You Here. Gli Dei della Grammatica, non sono granché apprezzati.

Davanti a tematiche di spessore sociale, hanno veramente importanza gli errori grammaticali in lingua inglese, sopratutto su una pagina composta dal 50% di popolazione non di madre lingua inglese? Went dice NO. Non è importante, e fa intendere che questa popolazione ha ancora un sacco di etichette da staccarsi di dosso.


Scritto da Miria


Wentworth stana una polemica sul suo account per ciò che riguarda la grammatica inglese di molti di noi (e ci mettiamo anche noi nel mucchio dato che l’inglese non è la nostra lingua madre, quindi molto spesso anche i commenti lasciati sul suo account appaiono sgrammaticati e disarticolati). Alcuni commenti da parte dei fan, in questi giorni, erano stati del tipo “vedo che stai molto attento alla grammatica”, o “mi piace come scrivi, sei sempre grammaticalmente corretto” ecc ecc. Questo sottolineava un certo timore, da parte dei fan di Miller sparsi nel mondo, a lasciare commenti data la precarietà del loro inglese.

Trad. (Traduzione a cura di Miria): “Perchè tu scrivi usando tutti questi acronimi?Io ho quasi la tua età e ogni volta non li capisco tutti. Mi fa sentire come un dinosauro”. – Wentworth risponde in maniera chiara e sincera: “A volte quando senti i bambini che hanno escogitato un nuovo appellativo per se stessi, io penso solo “Gemiti”. Poi ricordo a me stesso che quello è il chiaro segnale che sto diventando vecchio. Non maturo. Vecchio. Sono in connessione con più comunità che sono state obbligati/sfidati a inventare un nuovo vocabolario/slang/codice affinchè solo noi possiamo parlare di chi/cosa/come siamo. Cosìchè altre istituzioni possano iniziare a farlo, e riconoscere che esistiamo. Piegando la lingua/grammatica alla mia volontà per il mio compiacimento. Inoltre Instagram limita i caratteri”


Con questa risposta, giorni fa, Wentworth aveva sapientemente già dato l’imput per questa conversazione. Aveva spiegato come per lui fosse importante l’utilizzo dei sinonimi, dei nuovi vocaboli e degli acronimi come veicolo per una sana comunicazione e per esprimere meglio le proprie emozioni e aprire così un mondo alle istituzioni, parlando tramite un unico codice. Aveva espresso quanto fosse fondamentale creare un nuovo modo di comunicare attraverso più vocabili e acronimi possibili per poter dare un messaggio diretto riuscendo così a farsi comprendere da tutti. Come una sorta di lingua universale. Gli acronimi di cui parla la domanda in commento qui, sono utilizzati come dei codici e spesso individuati su internet per permettere agli utenti di comunicare più in fretta con un singolo breve messaggio; Went li utilizza da sempre poichè sono il nuovo linguaggio derivato dal WebWorld (dalla gen-x, passando per i millenials arrivando alla gen-z, gli acronimi, come LOL vengono preferiti sui Forum, nei blog, nei web-game e nelle chat da anni da tutte le generazioni da che è nata internet); e sottolinea infine come la traduzione di instagram e il poco spazio che instagram concede per la conversazione, limitino di brutto la comunicazione. Acronimi come IMO In my opinion (secondo me), o AFAIK: As Far As I Know (“per quanto ne so”), ATMAt The Moment (“per il momento”) o FYI: For Your Information (“per tua informazione”), sono stati aconimi di cui Went si è servito molto spesso. (Per saperne di più sugli acronimi usati da Went –> QUI)

Altri commenti sull’argomento “grammatica e inglese” sono poi fioccati nella giornata di ieri sul suo account:

Si ringrazia Nora della community di Wentworld e WentArchive, su Facebook per la reperibilità di questi screenshot

Trad. a cura di Miria. Nel messaggio sopra si dice “Qual è la lingua che vorresti parlare fluentemente?” Went risponde così “L’inglese. I commentatori qui si scusano per tutto il tempo per il loro inglese ed è migliore del mio”.


Quest’ultimo commento lo abbiamo trovato molto sincero ed affettuoso da parte di Went (IMO). A seguito di ciò, pare che ci siano state polemiche da parte di altri commentatori, per come l’inglese viene scritto da alcuni di noi, dove alcuni followers avrebbero “deriso” la forma grammaticale dei commenti. Questo ha fatto saltare la mosca al naso a Wentworth, che non ha certo perso occasione di replicare. Dal momento in cui la maggioranza dei commenti discute, affronta e approfondisce questioni sociali di estrema rilevanza come razzismo, lgbtq+, sessimo, patriarcato, abusi psicologici e sessuali, molestie e bullismo (tematiche importantissime per Went e la sua pagina), soffermarsi sul termine errato, o su una sintassi mal tradotta o mal scritta è effettivamente inutile e pedante. Went “bacchetta” questi individui dai zelanti modi, invitandoli a interessarsi di più delle sfumature emotive che cela un termine, invece che un altro, difendendo così la gran parte della fandom all’interno del suo account. E anche stavolta siamo d’accordo con lui… con tutti i suoi acronimi e la sua gamma di emozioni.

Hey Hello You Here.

Traduzione a cura di LUCIA.

La gente pensa davvero che io sia qui a prendere in giro le persone per il modo in cui parlano o non parlano inglese?
Ho letto uno scambio nei commenti che lo suggeriva ed era del tipo “Quella m*rda?”.

Novita’: Se sei queer o una donna o di una razza diversa dalla bianca e controllare il modo in cui le persone si esprimono è la tua missione – fino a includere anche l’infrangere le regole grammaticali, intenzionalmente o meno – ti dico: “Congratulazioni. Sei Uno Strumento Del Patriarcato”.

La tappa successiva? Il negozio di tatuaggi. Ti applicheremo un bel “God Save The Queen” sul sedere. 🇬🇧

L’Inglese non è la mia prima lingua (sorpresa). La mia prima lingua è stata quella del sole e della luna e delle fottute stelle, quella che tutti i bambini conoscono quando vengono al mondo …

…che è stata prontamente schiacciata quando sono stato costretto a imparare la lingua dei miei colonizzatori, che non rappresenta per niente me o la mia verità …

“Razza mista. Multirazziale. Persona Di Colore.” Secco. Cinico. Come se io fossi un esperimento. Un composto chimico.

“”Fidanzato. Amante. Partner. Persona importante.” Questo dovrebbe coprire le basi? Sul serio?

@karlamclaren.m.ed(1) sottolinea che ci sono solo 5 o 6 parole in tutta la lingua inglese che significano provare più emozioni contemporaneamente (“agrodolce”, “gongolare”). Non sto mai NON provando più emozioni contemporaneamente. 5 o 6 parole in totale.

Lo chiamo tradimento.

Amo la lingua inglese. Ma anche lei mi ama?

Sono un membro di più comunità che non possono trovarsi e non si sono trovate sufficientemente riflesse nella nostra lingua “madre”. Dobbiamo inventare – al volo – nuove parole, nuove etichette, un nuovo vocabolario solo per poterci parlare, per poter conoscerci e identificarci a vicenda, per ottenere il supporto e le risorse di cui abbiamo bisogno, per dire ai poteri forti “Ehi – ci siamo anche noi. “

Mi piace giocare con le parole. Sì. Ed è un lavoro per me. Ma ha un prezzo. La gente non lo sa. Presume. E valuta. E corregge. “Gli Dei della Grammatica”(2) sono tra le persone che meno apprezzo.

9;’fm&:@(“qqqq! Beccati questo, Milord.

Questo è pensato per essere uno spazio sicuro per l’autoespressione, qualunque forma prenda. Venite dagli angoli più remoti della terra, e parlate inglese come seconda, terza o nona lingua? Siete i benvenuti. Ed apprezzati. – W.M.

Fonte: Wentworth Miller IG Account

NOTE a MARGINE: (1)Karla McLaren (fonte) è una nota autrice premiata come ricercatrice in scienze sociali e pioniere dello studio sull’empatia. Il suo lavoro si concentra sulla teoria unificata delle emozioni, che rivaluta le emozioni più “negative” e apre nuovi sorprendenti sbocchi verso l’autoconsapevolezza, la sana comunicazione tramite l’empatia. Karla ha anche sviluppato il rivoluzionario modello dei Sei aspetti essenziali dell’empatia che evidenzia tutti i processi di un sano modo di essere empatici. Questo modello completamente realizzato insegna alle persone come accedere, sviluppare e gestire intenzionalmente le loro emozioni. Went la cita perchè Karla ha spiegato in una sua teoria come la lingua inglese con la parola GONGOLARE possa racchiudere più di un’emozione.  —- (2)letteralmente “Grammar Gods”, gli Dei Della Grammatica, è un sostantivo utilizzato spesso, a volte definito anche “grammar Nazi” ovvero persona o soggetto che corregge l’utilizzo della lingua altrui e spesso non tollera i quali la storpiano, specialmente nei dialoghi formali e su Internet.

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